Verso l’Edge computing: come sta cambiando il cloud

Il cloud sta cambiando e le stesse infrastrutture strategiche dimostrano come questo approccio si stia velocemente trasformando in un modello di Edge computing

D’altronde, lo stesso cloud compie quest’anno 15 anni di utilizzo. In questo lasso di tempo il mercato è andato a premiare pochi giocatori, i cosiddetti Public Cloud Providers, che attualmente dispongono di gran parte delle quote di mercato disponibili. Soluzioni inizialmente focalizzate sulle infrastrutture informatiche, fino a trasformarsi in delle vere e proprie piattaforme che comprendono servizi sempre più ampli: algoritmi di intelligenza artificiale, funzioni di machine learning, business intelligence, gestione e governance, analytics, sicurezza, creazione e gestione del web, funzioni di networking, archiviazione e backup.

Ma cosa porterà a un cambio di paradigma del cloud? 

Come si arriverà a un modello di edge computing? 

In questo articolo trovi tutto quello che c’è da sapere. 

Cloud: come sta cambiando

Il cloud sta cambiando e continuerà a farlo anche nel breve periodo. 

Ma come? 

Innanzitutto, dopo il primo approccio mono-fornitore sta lentamente emergendo la preferenza verso un modello multi-fornitore, meglio conosciuto come multi-cloud. Tuttavia, questo modello contribuisce alla crescente complessità del controllo dei costi. Le sue notevoli prestazioni e l’estrema facilità di uso – che non fanno altro che incrementare il consumo – ci portano a pensare che spesso l’adozione dell’approccio cloud non sia accompagnata da una effettiva ottimizzazione dei costi.

Non solo, bisogna anche considerare la significativa crescita dei costi dell’energia, un elemento che inevitabilmente impatta sui costi futuri delle offerte cloud. 

In terzo luogo, stiamo assistendo a una crescita esponenziale dei dati prodotti dagli oggetti intelligenti e da tutto ciò che rientra nell’ambito dell’Industria 4.0 – come ad esempio infrastrutture di mobilità, siti produttivi agricoli, macchinari. Le tecnologie 5G e IOT contribuiranno a generare molti dati locali in cui la tempestività per le loro elaborazione ed il loro trasferimento rappresenta un elemento stringente. Ecco perché non avrà più senso trasportare una sempre crescente mole di dati nel Cloud per poi usufruire di sistemi locali.

Infine, in termini di consapevolezza e di impatto cresce la cosiddetta Sovereignty digitale e dei dati. Le Pubbliche Amministrazioni, le Nazioni e sempre più aziende strategiche, decideranno che una parte significativa delle applicazioni e dei dati devono essere locali, con accesso sicuro e incondizionato.

Edge computing: cos’è e perché si sta evolvendo 

Dopo aver analizzato gli elementi di criticità del cloud, non è difficile credere che ad oggi sia in atto un vero e proprio cambio di paradigma nel computing. La risposta alle tendenze emergenti è l’avvicendamento tra centralizzato e distribuito. Ecco perché siamo davanti alla nuova era dell’Edge computing, in grado di combinare la tempestività e la flessibilità di sviluppo con l’elaborazione locale in tempi rapidi

Adesso non ci resta che capire meglio che cosa sia l’Edge computing.  

Si tratta dell’elaborazione di informazioni realizzata vicino a chi usufruisce dei risultati e vicino all’ubicazione fisica della sorgente dei dati. Grazie a questa maggiore prossimità della rete, si ottengono risultati più affidabili e veloci, oltre che a un costo inferiore. 

L’Edge computing consente di:

  • ridurre i costi di rete; 
  • ridurre i ritardi nelle trasmissioni; 
  • evitare eventuali limitazioni della larghezza di banda;
  • limitare gli errori di servizio;
  • controllare meglio i trasferimenti dei dati sensibili.

Ad oggi l’Edge computing è utilizzato in diversi settori, tra cui l’elettricità, i trasporti, la produzione industriale e le telecomunicazioni. Sono molteplici i motivi che inducono le aziende ad adottare il modello di Edge computing. Come molti sono gli esempi relativi alla necessità di elaborare dati in tempo reale. 

Facciamo un esempio. 

Nell’ambito della produzione industriale, i sensori IoT sono in grado di generare un flusso costante di dati. Questi possono essere usati per monitorare e controllare la qualità della produzione e migliorare le operazioni, oppure per prevenire guasti e i fermi delle linee. Un impianto moderno di grandi dimensioni può generare 2 petabyte al mese. Elaborare questa enorme quantità di dati in locale è più veloce e meno costoso. Dobbiamo comunque ricordare l’importanza di avere un collegamento alla piattaforma dati centralizzata.

Edge computing: vantaggi 

Le infrastrutture strategiche, di trasporti, di energia e di telecomunicazioni, hanno dimostrato come il modello di Cloud stia notevolmente cambiando, trasformandosi in un modello di Edge Computing. Un modello che è in grado di introdurre significative capacità di elaborazione locali, contribuendo a ridurre la necessità di trasportare nel cloud tutti i dati generati da oggetti terminali e intelligenti.

Rispetto al tradizionale modello di centralizzazione, questo approccio offre molti vantaggi, quali: 

  • maggiore tempestività di fruizione dei risultati;
  • migliore sostenibilità ambientale – si evita il trasporto di moli enormi di informazioni a migliaia di chilometri di distanza rispetto da dove sono prodotte e utilizzate; 
  • consente un migliore controllo dei dati sensibili rispetto al modello di centralizzazione del Cloud.

Inoltre, l’Edge computing riduce il rischio di esposizione dei dati sensibili poiché mantiene la potenza di elaborazione locale. In questo modo consente alle aziende di conformarsi alle politiche di regolamentazione o di applicare procedure di sicurezza.

In conclusione, il modello Edge contribuirà in modo decisivo allo sviluppo delle competenze integrate di security, computing e networking, particolarmente importanti per l’evoluzione delle infrastrutture strategiche dei Paesi moderni.

 

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