Negli ultimi anni le imprese si sono mosse verso due importanti principi: l’innovazione e la sostenibilità, due elementi che se sfruttati nel modo giusto non solo diventano interdipendenti fra loro, ma contribuiscono anche all’ottimizzazione generale dell’azienda. Ecco perché abbiamo assistito – e stiamo assistendo – ad una vera trasformazione digitale, capace di trascinarsi dietro una politica del tutto green. Stiamo parlando ad esempio degli uffici paperless, ovvero degli ambienti che hanno ridotto drasticamente – o persino eliminato – l’uso della carta, spostando i processi aziendali ad un livello esclusivamente digitale. Ed ecco che nascono in questo modo i documenti digitali, la cui produzione, modifica e condivisione avviengono digitalmente. Ecco perché ad un certo punto è forte l’esigenza di introdurre un nuovo importante elemento: la firma digitale. Se è vero che il futuro dell’azienda è sempre più digitale, è vero anche che non si può prescindere da questo tipo di firma.
In questo articolo ho deciso di esporre le 4 principali domande che ruotano attorno a questo strumento, rivelando tutti i suoi segreti.
Ecco tutto quello che devi sapere!
Firma digitale: il futuro è 4.0
Facciamo subito un passo indietro e cerchiamo di dare una definizione della firma digitale.
Innanzitutto questo strumento può essere definito come il risultato di una procedura informatica che si basa su tecniche crittografiche. Questa procedura consente di poter associare un numero binario – ovvero la firma – a un documento informatico. Cioè si associa un insieme di bit che rappresenta dati, atti o fatti giuridicamente rilevanti – in modo indissolubile.
L’uso della firma digitale è indispensabile in una serie di contesti per conferire validità legale a un determinato documento informatico. Come ad esempio dichiarazioni o atti amministrativi nel settore privato e in quello pubblico, ma anche la semplice sottoscrizione di contratti.
In Italia questo strumento fa la sua prima apparizione grazie al DPR del 10 novembre 1997 – decreto applicativo della legge 59/1997 c.d. Bassanini -, segnando un passo importante della tecnologia applicata ad aspetti normati. In quel momento nel mondo digitale si introduce lo strumento equivalente alla firma autografa tradizionale. Sarà poi attraverso la Direttiva europea 1999/93/CE che si introducono altre due forme di firme sempre in ambito digitale. Esse sono la firma elettronica avanzata e la firma elettronica.
Ad oggi sono presenti le seguenti tipologie di firme:
- Firma Elettronica Semplice
- Firma Elettronica Avanzata
- Firma Elettronica Qualificata
- Firma Digitale
Nella pratica, la firma digitale è quello strumento che permette alle imprese, ai professionisti ed ai cittadini di firmare documenti conferendo loro valore legale. Questo è il risultato di un procedimento informatico che si fonda su due importanti concetti:
- autenticità, al fine di garantire ed assicurare che colui che ha firmato il documento si sia assunto la responsabilità del suo contenuto;
- integrità, ovvero la condizione che serve a dimostrare che dal momento in cui il documento risulta firmato questo non ha più subito modifiche.
È quindi inevitabile la continua evoluzione verso un futuro sempre più 4.0, ovvero verso la tendenza dell’automazione attraverso l’integrazione delle nuove e moderne tecnologie produttive al fine di aumentare la produttività e la qualità dei processi aziendali.
Per sapere quando e quale firma utilizzare per ogni documento, ti consiglio di leggere questo articolo sulla firma digitale nella gestione documentale.
Firma digitale: le 4 domande più frequenti
Nonostante la firma digitale sia uno strumento largamente utilizzato da imprese, professionisti e cittadini, ci sono importanti domande che aleggiano intorno a questo fenomeno. Può innanzitutto essere utile capire come funziona nel dettaglio la firma digitale, ma soprattutto rispondere alle 4 domande più frequenti.
Vediamo quali sono!
Si può avere più di una firma digitale?
Sì, una persona può essere in possesso di più di una firma digitale. Nonostante infatti sia valido il principio dell’univocità e della titolarità della firma elettronica, questo non vuol dire che la stessa persona non possa avere contemporaneamente più firme digitali.
Cosa succede se subisco il furto della firma digitale?
Innanzitutto è importante che l’intestatario usi le dovute precauzioni al fine proteggere la propria firma digitale. Sostanzialmente le stesse accortezze che si hanno per proteggere la password della banca online o il PIN del bancomat.
Nel caso in cui si subisca il furto è indispensabile procedere al blocco della firma, ovvero procedere alla revoca del certificato di sottoscrizione da parte del provider. Questo vuol dire che la denuncia alle Autorità non è necessaria, ma nei confronti di quest’ultima si deve notificare la comunicazione del furto. Successivamente occorre richiedere un nuovo certificato, altrimenti non sarà possibile ripristinare la firma rubata.
È falsificabile?
Anche la firma digitale può essere destinataria di attacchi informatici, esattamente come qualsiasi altro strumento digitale presente su apparati fisici in rete – come PC e server – o presenti in rete.
Ad ogni modo, è bene sapere che in caso di contenzioso in giudizio è sul titolare della firma digitale che grava l’onere della prova. Sta a lui dover dimostrare di non aver firmato un determinato documento.
È riconosciuta in tutta Europa?
Sì, la Firma Elettronica Qualificata è riconosciuta in tutta Europa, anche se ad oggi nel mondo non esiste uno standard generalizzato valido per tutti.
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Direttore Commerciale di Real Document Solution
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